.
.
.
.
.
.
.
.
.
Le seguenti riflessioni sono conseguenti a un confronto col Prof. Andrea Bonaccorsi, Ordinario di Ingegneria gestionale presso la Scuola di Ingegneria dell’Università di Pisa e Massimo Canalicchio, Innovation Manager di Zest, che collabora con Bonaccorsi come docente e mentor del Master Scalability promosso dalle Università della Toscana. Il dato che emerge in maniera coerente è come il superamento dei limiti culturali interni delle aziende italiane, sia orientate al prodotto che al servizio, siano fondamentali per scalare il business e porsi sul mercato con modelli innovativi e di successo.
“La scalabilità del modello di business rappresenta una priorità strategica per le aziende che puntano alla crescita sostenuta. Tuttavia, nei settori tradizionali come la consulenza aziendale, la progettazione, i servizi alla persona o la produzione di componenti industriali, la crescita è spesso ostacolata da limiti intrinseci. L’innovazione strategica emerge come l'elemento cruciale per superare queste barriere e permettere al business di scalare.” Prof. Andrea Bonaccorsi.
La scalabilità del modello di business rappresenta una priorità strategica per le aziende
In molti settori, i modelli operativi tradizionali presentano limiti che impediscono la replicabilità e l’efficienza.
Nelle aziende di servizi knowledge-intensive, come la consulenza o lo sviluppo software, la scalabilità è frenata da fattori quali l’alta customizzazione dell’offerta, la bassa ripetibilità, i costi nascosti e la lenta curva di apprendimento dei collaboratori, spesso legata alla conoscenza tacita. L'innovazione in questo ambito si traduce in strategie di trasformazione:
Produttizzazione: La conversione di un servizio altamente personalizzato in un prodotto standardizzato e ripetibile.
Piattaformizzazione: La creazione di un prodotto, spesso digitale, che vanta bassi costi di accesso. Esempi concreti di successo in questo ambito includono l'utilizzo di piattaforme software che rendono il cliente autonomo, riducendo l'interazione consulenziale, o l'applicazione di piattaforme di intelligenza artificiale (IA) che abilitano l'autonomia del cliente, come nel caso della gestione dei brevetti.
Anche nel settore dei prodotti industriali componenti (es. infissi o componenti meccanici), la bassa marginalità e una posizione talvolta sfavorevole nella catena del valore rappresentano limiti significativi. L'innovazione consente di superare questi ostacoli attraverso la System integration B2B2C, la Progettazione in-house e la Modularizzazione dei componenti, insieme al Branding degli stessi.
Nelle aziende di prodotti industriali complessi, come impianti, macchine utensili e opere edili, la scalabilità è frenata da fattori quali gli elevati costi di progettazione, le difficoltà nella gestione del cantiere e gli oneri legati alla compliance (come sicurezza, qualità e ambiente). L'innovazione in questo ambito si traduce in strategie di trasformazione:
Sviluppo di servizi complementari - Bundling - : Questo approccio permette di raggiungere la scalabilità aggiungendo servizi complementari al prodotto di base. Tali servizi includono l'assicurazione, l'assistenza o la business continuity.
Innovazione e Trasformazione Digitale: Le strategie di innovazione specifiche in questo settore includono l'implementazione di Operations smart, la gestione da remoto e la manutenzione predittiva.
L'innovazione quindi non si limita più all'introduzione di nuove tecnologie, ma implica una riprogettazione del modello di business. Le strategie innovative specifiche per la scalabilità includono:
Modularizzazione: Essenziale sia per i servizi sia per i prodotti. Consiste nell'adottare un'architettura di prodotto con interfacce standardizzate, assicurando che le modifiche ai singoli componenti non richiedano la revisione dell'intera struttura.
Sviluppo di servizi complementari - Bundling - : Particolarmente rilevante per le aziende di prodotti industriali complessi, come impianti o macchine utensili, dove la scalabilità può essere raggiunta aggiungendo servizi come assicurazione, assistenza o business continuity.
Innovazione e Trasformazione Digitale: Nelle aziende di prodotti industriali complessi, le strategie includono l'implementazione di Operations smart, la gestione da remoto e la manutenzione predittiva.
L'innovazione quindi non si limita più all'introduzione di nuove tecnologie, ma implica una riprogettazione del modello di business.
Nei settori tradizionali caratterizzati da alta intensità umana (human-intensive), come i servizi sanitari, il turismo esperienziale o il commercio al dettaglio, i limiti alla scalabilità sono legati alla necessità di Hi-touch, alla densità territoriale e alla potenziale eterogeneità della qualità del servizio erogato. L'innovazione qui si focalizza sulla standardizzazione e sul brand:
Standardizzazione e Qualità: Strategie come la redazione di manuali operativi dettagliati e l'utilizzo di standard di prestazione e qualità per la formazione del personale permettono di garantire coerenza.
Branding: Un Brand riconoscibile e forte è fondamentale per la scalabilità in questi settori.
Modelli Centralizzati: Un esempio di successo è una catena di studi dentistici che utilizza un modello centralizzato e scalabile, standardizzando i processi clinici e gestionali, garantendo così qualità ed efficienza, pur mantenendo l'attenzione all’esperienza del paziente.
Anche nel settore dei prodotti di consumo, come elettrodomestici o prodotti alimentari confezionati, la scalabilità richiede un'innovazione sistematica. Aziende che operano in ambiti apparentemente tradizionali dimostrano come l'innovazione possa fondere processi industriali ottimizzati (spesso con attenzione alla sostenibilità) e qualità artigianale (es. processi smart per portare il gelato italiano nel mondo, o la creazione di moda circolare e tracciabile tramite tecnologia). Le sfide tipiche di questi settori, come la bassa crescita del fatturato da nuovi prodotti, richiedono di fatto euristiche per la creazione di nuove idee e un approccio continuo all'innovazione.
Di seguito alcuni punti fondamentali su come fare quindi a progettare un modello di business scalabile e per farlo è fondamentale seguire un processo definito:
Mappare il modello di Business: il primo passo e quello di disegnare il business model attuale in tutte le sue parti,il framework del Business model canvas è molto efficace da questo punto di vista.
Individuare i limiti alla crescita: valutare in ciascun settore/business quali sono i blocchi del modello critici per la scalabilità, vedere cosa e dove il business non va oltre la crescita graduale ordinaria.
Selezionare gli approcci di scalabilità più idonei: si può partire da esempi e aziende che hanno dimostrato che si può andare oltre i limiti e ispirarsi alle loro esperienze per fare delle ipotesi di scalabilità.
Testing mediante strumenti di innovazione aperta: Quelle che stiamo formulando sappiamo che sono delle ipotesi e come tali vanno invalidate; quindi, adottare tecniche come il Pretotyping e l'Open innovation per testare nuovi business model e se opportuno sviluppare business unit separate sono elementi necessari per testare il “nuovo” che si è previsto di sviluppare.
Analisi dei KPI: Individuare, ex ante, delle metriche di successo sia economico finanziarie che di apprendimento (quanti pivot si sono sviluppati, quali apprendimenti si è generato, etc.) come anche monitorare la percentuale di fatturato derivante da nuovi prodotti sono passaggi opportuni per valutare l'efficacia dell'innovazione.
L'approccio dell’innovazione strategica, mediante la ricerca di un business scalabile, permette ai settori non scalabili per natura e contesto, di poter accettare la sfida della velocità del cambiamento che stiamo vivendo per comprendere come superare i loro limiti strutturali. La sfida diventa ora trasformare la conoscenza tacita in prodotto ripetibile, la bassa marginalità in integrazione di sistema e l'eterogeneità del servizio in standard di qualità riconosciuti. Ogni azienda ha necessità di diventare “ambidestra” sviluppare il business core e al contempo creare le condizioni per fare vari test così da validare ed abilitare il nuovo che possibilmente diventerà il suo prossimo business model generatore di una crescita significativa e duratura.
***
Andrea Bonaccorsi è Ordinario di Ingegneria Gestionale alla Università di Pisa.
Si occupa di economia e management della scienza, della tecnologia e dell’innovazione. Ha pubblicato più di 200 lavori, tra i quali oltre 90 articoli sulle principali riviste internazionali, con oltre 14.000 citazioni.
E’ incluso da uno studio della Stanford University nella lista del top 2% mondiale dei ricercatori più attivi in tutte le discipline.
E’ stato esperto e consulente della Commissione Europea (in particolare a diretto rapporto con i commissari Geoghegan-Quinn e Moedas e nella costituzione iniziale dell’European Research Council) e di numerosi Ministeri e Regioni sulle politiche dell’innovazione.
È stato membro del Consiglio Direttivo dell’ANVUR, l’Agenzia Nazionale per la Valutazione del sistema Universitario e della Ricerca.
È vicepresidente di GATE 4.0, una rete di imprese che coordina un European Digital Innovation Hub. Attualmente è Direttore del Master in Scalability, primo programma dedicato alla crescita dimensionale delle imprese, promosso da Università di Pisa in collaborazione con Università di Firenze e Siena e Scuola Superiore Sant’Anna.